Le responsabilità di Sanna Marin
Sanna Marin ha posto fine a quasi un secolo di neutralità militare della Finlandia, ha promosso l'ingresso nella NATO del proprio Paese e ripudiato ogni sostegno alla resistenza dei curdi per compiacere il "nuovo alleato" Erdogan.
Nonostante ciò l'opinione pubblica, anziché puntare i riflettori sulle responsabilità politiche di Sanna Marin, preferisce biasimarla di aver organizzato un festino con le amiche in preda all'euforia (chiaramente una critica di stampo conservatore).
Alcuni provano persino a riabilitare Matteo Salvini e le sue "missioni" al Papeete, se proprio bisogna tollerare il grave tradimento dei sacri principi di Sobrietà©️ e Morigeratezza©️ che notoriamente mette più a repentaglio la pace mondiale di un'incauta firma che colloca un Paese storicamente neutrale dalla parte atlantista del mondo.
Evidentemente sfugge la differenza tra un festino privato e un vicepremier - nonché Ministro dell'Interno - che pubblicamente svilisce il proprio ruolo istituzionale e, in quanto carica politica, trasmette messaggi sessisti e di mercificazione della donna nel momento in cui coinvolge delle cubiste in una manifestazione pubblica (non privata).
Ma ribadito ciò, torniamo al punto di partenza: Sanna Marin è responsabile di aver posto fine a un secolo di neutralità militare della Finlandia, con l'aggravante di aver tradito il popolo curdo per superare il veto di Erdogan sull'ingresso nella NATO.
Il resto sono chiacchiere da bar, chiacchiere da persone ingenue prima ancora che da incoerenti conservatori che molto spesso ricorrono a una doppia morale.
Altro che sobrietà e morigeratezza.