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Giù le mani dal 41 Bis

Con le accuse sui fatti del 41 bis per il boss Provenzano, l'Europa dimostra ancora una volta di non avere la benché minima idea dei mezzi con cui contrastare le mafie.

Possiamo criticare uno Stato che per troppi anni si è dimostrato colluso e incapace di fronteggiare questa emergenza, anzi... ne abbiamo tutto il diritto!
Perché le pressioni mafiose oggi restano forti come ieri, siamo tutti responsabili di quel passaggio dalla mafia nemica e stragista alla mafia amica e "civile".

Dobbiamo però essere obiettivi e ricordare all'Europa che sulla lotta alla criminalità organizzata siamo culturalmente superiori.
Perché nessuno meglio dei nostri magistrati sa quanto Provenzano, anche prossimo alla morte, potesse rappresentare una minaccia credibile per tante vite innocenti (soprattutto testimoni di giustizia).
Dobbiamo ricordargli che quella schifezza umana di Totò Riina, nonostante gli oltre dieci anni trascorsi al carcere duro, ebbe la forza di minacciare Don Ciotti solo cinque anni fa.

Ogni passo indietro è una vittoria per la 'ndrangheta, la mafia, la camorra.
Pensateci, parliamo di un sistema così forte da aver creato dei mostri a prova di 41 bis: perché Provenzano nonostante le sue condizioni sia di salute sia di detenzione non ha MAI collaborato con la giustizia italiana?

La Corte di Strasburgo è una bella realtà quando interviene sui diritti umani e civili, forse sulle emergenze di cui non sono all'altezza farebbero meglio a tacere e ad applicare delle eccezioni.
I professionisti dell'orrore sanno tollerare la pena più grave che possa essergli inferta.

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