Il mio resoconto degli Esami
Questi cinque anni si sono conclusi alla grande.
Ho ricevuto la migliore ricompensa che i professori la commissione potessero offrirmi: il massimo dei voti.
Per intenderci, non il 100, né il 100 e lode, ma quell'89 che era la mia massima e impensabile aspirazione.
Dopo un percorso di studio in cui solo per lo scarso impegno (malgrado i buoni risultati) avrei meritato anche la bocciatura, ho tirato fuori l'orgoglio.
Parola d'ordine: niente ansia, dimostra chi sei e ciò che in cinque anni non hai dimostrato, per pigrizia, per paura, per noia, perché non ci credevi abbastanza, perché in fondo ti piaceva fingerti impotente.
Porta i tuoi pregi e difetti all'esame, quelli veri.
E torno con un bottino che non si traduce in un 89, né in un orale che meglio non poteva riuscirmi, ma anche e soprattutto in cinque anni di amore per la scuola e per la classe.
Tra alti e bassi, tra quei momenti di delirio e di demenza sia in classe che nelle gite, tra l'entusiasmo del primo anno, addio Spanò Bolani, si incomincia a vivere, tra i momenti in cui sono stato vittima e carnefice di litigi e spiacevoli situazioni, tra l'accorpamento e il "ripensiamoci, sono più di 30" il quarto anno, tra la passione per l'informatica che tutti conoscete e il mio servizio "gratuito" per la scuola, e la Notte dei Licei 2016, un capolavoro... io esco non solo come studente (presumibilmente) maturo, ma come vincitore.
Hai vinto te stesso, e dal 21 giugno all'8 luglio 2017 lo hai dimostrato, hai tirato fuori i coglioni.