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Viva la caduta del (fu) governo Berlusconi, ma con riserva

Oggi è il 12 novembre 2024: esattamente 13 anni fa cadeva il quarto (e ultimo) governo Berlusconi a seguito della crisi finanziaria del 2011.
Silvio Berlusconi è stato un carnefice, per i suoi rapporti con Cosa Nostra e il disastro culturale in cui ha trascinato l'Italia, ma al contempo è stato vittima di un autentico "golpe bianco".
Un golpe bianco ordito non dalla magistratura come Forza Italia demagogicamente rivendica, bensì dall'allora (e tuttora) classe dirigente di Bruxelles e da quei think tank statunitensi che non potevano accettare di perdere la supremazia economica rispetto al continente europeo.
Silvio Berlusconi e Giuseppe Conte, figure agli antipodi per senso dello Stato e della legalità, sono accomunati da un analogo destino come Presidenti del Consiglio: sono stati costretti alle dimissioni sotto pressione della tecnocrazia euroliberista e del neoimperialismo statunitense, l'uno per i rapporti privilegiati con Gheddafi e l'altro per l'adesione alla Via della Seta.
Ancora una lezione per la sinistra: auspicare la caduta di un avversario politico per leggi ad personam e contiguità alle mafie è un bene, auspicare che tale caduta avvenga per mano straniera e paragolpista è un male.
Ricordiamoci che del golpismo a sinistra abbiamo conosciuto il lato più sanguinario: in Italia con la strategia della tensione, il terrorismo nero e i "gatekeeper" delle Brigate Rosse, in Sudamerica e nei Paesi non occidentali con l'instaurazione di dittature fascioliberiste.
Ancora oggi paghiamo il prezzo di un'operazione finalizzata a smantellare l'economia e quel residuo di sovranità nazionale, con l'attivazione del pilota automatico sulle "riforme che ci chiede l'Europa", partorite male dalla Commissione UE e applicate peggio dal Parlamento Italiano per tutelare i grandi interessi privati.
Non dimentichiamo che la caduta di Berlusconi è stata favorita dalla finanza globale statunitense, né da filantropi né tantomeno da "compagni".
Non dimentichiamo inoltre che il berlusconismo vive e aleggia tra di noi, dal renzismo al draghismo fino all'attuale maggioranza di governo.

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